Recensione ASTRO A30 Wireless: esperienza premium, look moderno | SmartWorld

2022-10-14 07:07:34 By : Ms. Cindy Xu

ASTRO è senza dubbio un marchio molto conosciuto fra chi ha molto a cuore il lato audio del gaming. Già da tempo il brand fa parte della scuderia di Logitech, e l'integrazione con la divisione gaming Logitech G è sempre più radicata. Ad ulteriore riprova di questo fatto, le nuove ASTRO A30 sono state svelate ufficialmente durante l'evento Logi PLAY che si è tenuto a Berlino a fine settembre. Ma cosa hanno di speciale e perché offrono un'esperienza premium (anche nel prezzo)? Scopriamolo insieme!

Comode e solide Look giovanile e originale Audio personalizzabile da app Doppio microfono con possibilità di riverbero Buona autonomia

Via jack audio suono piatto Il joystick non funziona a dovere Prezzo alto Mancano gli accessori da abbinare sullo store

Finalmente una confezione soddisfacente da unboxare! Aperta la confezione in cartone troviamo ad accoglierci un'ottima custodia in tessuto rigida dove riporre le cuffie, anche per portarle sempre con sé. Ed ammetto di averla sfruttata proprio per portarle con me in ufficio riponendole nello zaino ogni giorno, senza correre il rischio di rovinarle o di graffiarle. Aprendo la custodia troviamo le cuffie in posizione "di riposo", un microfono ad archetto removibile, un trasmettitore USB-A Wi-Fi per l'uso senza fili su PC e console, un cavo USB-C / USB-A per la ricarica da 1,5 m e un cavo AUX da 1,5 m per usare le cuffie nel più classico dei modi. Difficile chiedere di più.

Anche se la maggior parte dei componenti delle ASTRO A30 sono in plastica, si percepisce sin da subito una qualità generale ben più alta del solito. Stiamo pur sempre parlando di cuffie di fascia alta, ma non è così scontato trovare plastiche di alta qualità.

È molto probabile che l'archetto nasconda la classica anima metallica che caratterizza le cuffie gaming a padiglione, ma Astro non si è soffermata troppo su questo genere di dettagli. Esattamente come le Astro A10 di cui vi parlammo tempo fa, anche questo modello fanno della flessibilità e della "vestibilità" il loro punto di forza. I padiglioni ruotano di 90° attorno a un perno fissato sull'archetto, il tutto sfruttando un look moderno e affatto banale. E ovviamente si può estendere l'archetto in modo anche da adattare il tutto a teste più grandi (o più piccole). Peccato manchino delle tacchette per regolare le due parti con precisione (probabilmente avrebbero rovinato l'aspetto), ma se non altro c'è il braille per capire qual è la destra e quale la sinistra.

Il dettaglio estetico che salta all'occhio? Le piastre laterali. Sono trasparenti e lasciano passare i colori cangianti e particolarissimi delle paratie, un mix di viola, blu e arancione. Un dettaglio che mi è piaciuto particolarmente e che aggiunge un tocco di colore al tutto, sicuramente molto giovanile, ma anche originale.

Il bello è che le piastre laterali, definite "mascherine per cuffia personalizzabili" possono essere rimosse e sostituite con facilità grazie ad un sistema magnetico. Questo teoricamente, visto che al momento sullo store italiano non sono disponibili varianti acquistabili.

Tornando ai materiali, troviamo morbide e comode imbottiture in memory foam sia nei padiglioni che nella fascia per la testa. Ammetto che ogni tanto mi sono dimenticato di averle addosso, un dettaglio non da poco per questo genere di prodotti. Non sono troppo rigide, ma nemmeno troppo morbide, e di conseguenza stanno salde in testa senza opprimere troppo. Il peso di circa 330 g (senza microfono) è sufficientemente contenuto, e aiuta appunto a migliorarne l'indossabilità. Giusto per fare qualche paragone: le Corsair HS65 cablate pesano 282 g; le Logitech G PRO X Wireless LIGHTSPEED arrivano a 370 g; le Pulse 3D di Sony pesano 295 grammi; le Teufel Cage 340 grammi. Il rivestimento di padiglioni e fascia per la testa è in simil-pelle: ne consegue che quando fa caldo si faranno maggiormente, e almeno la copertura dei padiglioni tenderà sicuramente a consumarsi nel tempo obbligandovi a sostituirli.

Se non altro anche i copri padiglioni vantano un sistema magnetico fantastico, che vi permette quindi di sostituirli nell'arco di pochi secondi. Stesso problema delle mascherine però: sullo store non ci sono ancora i pezzi di ricambio. Arriveranno prossimamente. I driver sono invece rivestiti in tessuto traspirante indipendente dal resto del padiglione. Spicca in questo caso una trama a strisce viola e fucsia, con lettere L e R belle grandi per capire al volo da che parte indossarle.

Il microfono ad archetto presente nella custodia si inserisce nel suo slot grazie ad un jack da 2,5 mm. È in gomma flessibile, con un dettaglio viola sulla punta (dove si trova effettivamente il microfono). È sufficientemente malleabile, ma se volete allontanarlo da voi è quasi meglio rimuoverlo al volo staccandolo. Altrimenti c'è uno switch fisico per mutarlo del tutto. È facilmente raggiungibile portando la mano sinistra sul retro del padiglione che ospita il microfono.

Ma la particolarità delle Astro A30 è che hanno un secondo microfono integrato direttamente nel padiglione sinistro. A cosa serve? A usare le cuffie in mobilità (grazie al Bluetooth) senza doversi portare dietro il microfono ad archetto per rispondere al telefono. Sulle performance dei microfoni ci torneremo nel paragrafo dedicato. A fianco del jack da 2,5 mm dove inserire il microfono c'è anche il jack audio da 3,5 mm per usare le cuffie in modalità cablata classica.

Passando al padiglione destro, troviamo la porta USB-C per la ricarica, il tasto Bluetooth per accoppiarle ai dispositivi compatibili (tranne PS5, sigh...), il tasto di accensione e spegnimento con un piccolo LED di stato e uno strano joystick a 4 direzioni. Una scelta particolare quella di Astro, motivata da una funzionalità specifica a cui si accede tramite app mobile. Muovendolo verso l'alto o il basso si regola il volume delle cuffie; peccato non si tratti del volume di sistema.

Essendo cuffie ibride indirizzate forse più al gaming su console che su PC, devono poter regolare il proprio volume, e non quello di Windows. Muovendo il joystick verso destra o sinistra si regola invece la modalità audio. Ci torniamo nella sezione dedicata alle funzionalità delle cuffie. Buono l'isolamento generale delle cuffie. Non ci sono a bordo soluzioni di cancellazione del rumore, ma sia i padiglioni che la vestibilità aiutano a isolarsi a sufficienza, anche in contesti quali mezzi pubblici o uffici affollati.

Per quanto riguarda la compatibilità, le ASTRO A30 sono compatibili con tutte le piattaforme di gioco dotate di jack audio.

Volendo sfruttare il ricevitore Wi-Fi, dovete decidere se optare per il modello PlayStation o Xbox. Il dongle di entrambe le versioni è comunque compatibile con PC. Proprio sul dongle c'è un pulsante fisico che permette di passare dal modo d'uso Console a quello PC. C'è anche il Bluetooth, compatibile con PC, dispositivi mobili e Nintendo Switch. Per usarle su console in Bluetooth vi servirà un adattatore. Purtroppo Astro non ha diffuso i dati tecnici del microfono (anzi, dei microfoni) in dotazione alle A30.

Le ASTRO A30 hanno una buona qualità audio nel complesso, ma non puntano unicamente su quello. Cerco di spiegarmi meglio. L'idea di Astro era quella di sfornare un prodotto poliedrico che potesse essere usato in più scenari e che al contempo avesse un minimo di focus sul lato gaming. Anche perché, fino a prova contraria, Astro rimane a tutti gli effetti un marchio gaming.

Gli ultimi due modelli però, almeno a mio avviso, strizzano un po' più l'occhio ad una fascia di utenza giovane, che nei prodotti da gamer cerca anche un minimo di senso estetico, e non necessariamente LED o un look fin troppo vistosa e spiccatamente "nerd". Sto palesemente divagando, ma era per dirvi che le A30 non sono un prodotto da audiofili, ma da utenti che hanno intenzione di inserirle nella loro routine quotidiana a 360° gradi. Ma per entrare nel dettaglio della qualità audio devo per forza passare alla funzionalità.

Per rendere probabilmente più universali le cuffie, Astro ha pensato di affidare la loro programmazione ad un'applicazione mobile. L'app in questione, compatibile con Android e iOS, si chiama molto semplicemente Logitech G. Si tratta dell'ennesima riprova dell'integrazione di Astro all'interno dell'universo Logitech G. L'app sblocca il vero potenziale delle cuffie, e per quanto possa sembrare una scocciatura dover installare un software di supporto per gestirne le funzionalità, ciò significa che anche giocando da console potete personalizzarne la resa audio adattandola alle vostre esigenze.

La maggior parte delle volte le personalizzazioni audio si limitano al comparto PC, lasciando a bocca asciutta chi avrebbe voglia e necessità di modificare equalizzatore e altri parametri su console. Ammetto che l'app non è il massimo dell'intuitività, ma una volta capito dove mettere le mani la situazione cambia davvero. Per cominciare dovete collegare le cuffie via Bluetooth al telefono. Una volta connesse e aperto l'app vi troverete di fronte la home con alcuni pulsanti. Quelli subito sotto la riproduzione grafica delle cuffie permettono di controllare l'autonomia residua, di gestire il volume (delle cuffie) e il trasmettitore. Subito sotto ci sono i 4 tab principali: Profili, Microfono, Equalizzatore e Mixer. La prima sezione vi permette di creare vari profili di utilizzo, ognuno con i suoi parametri e nome univoco, da richiamare al volo tramite l'app.

Il secondo tab è quello che vi permette di gestire i parametri dei microfoni. Qui si può attivare il riverbero, che è quello che vi permette di sentire la vostra voce in cuffia, e anche aumentarlo o diminuirlo, oltre a selezionare una serie di preset per migliorare la resa del microfono a seconda dell'ambiente in cui vi trovate.

E qui ci sono anche due diversi tab, uno per il microfono integrato nel padiglione e l'altro per il microfono ad archetto.

Equalizzatore è il tab che interesserà maggiormente chi vuole appunto personalizzare la resa audio delle cuffie. Le modifiche che apporterete sono attive da subito premendo su Salva. E questo anche se le state usando: nel caso dello screenshot sottostante stavo usando le cuffie su PC tramite trasmettitore Wi-Fi mentre modificavo e applicavo i parametri via Bluetooth su smartphone. Anche in questo caso si possono creare più preset da richiamare tramite il menu Equalizzatore o sfruttare quelli di Astro (Immersive e Footsteps) pensati per l'ascolto o per il gaming.

Infine c'è Mixer, il tab che vi permette di modificare la resa audio complessiva delle cuffie favorendo l'audio di gioco o quello della chat vocale. È una schermata stranamente teatrale, con una sorta di nuvola di punti che simula un globo che ruota muovendo lo slider sottostante.

Ottimo se giocate online e avete bisogno di coordinarvi con la squadra sentendo al contempo anche ciò che vi succede intorno nel gioco. Ora, teoricamente questo tab sarebbe completamente inutile, visto che il joystick a cui ho fatto cenno prima (quello posizionato sul padiglione destro) dovrebbe svolgere esattamente la stessa funzionalità appena descritta muovendolo verso destra o sinistra. Peccato che non funzioni, o che funzioni solo quando gli pare a lui. Di conseguenza è meglio affidarsi all'applicazione e gestire da qui il tutto.

L'app, almeno a mio avviso, si è davvero rivelato uno dei migliori strumenti per la gestione di queste Astro. Tutti hanno uno smartphone, e in questo modo si può mettere d'accordo il mondo console, quello PC e anche quello mobile. Si può quindi tornare a parlare di qualità e di resa audio, tenendo in mente che può essere drasticamente cambiata modificando l'equalizzatore (e gli altri parametri citati).

Ad un primo ascolto non mi avevano convinto al 100%, ma utilizzandole, e soprattutto sfruttando a dovere l'app, sono rimasto sorpreso dalla possibile (sì, possibile, visto che si può regolarne il livello) resa dei bassi, che grazie anche ai driver da 40 mm tendono a volumi alti a far leggermente vibrare i padiglioni, e dalla discreta corposità del suono. Forse manca qualcosa nei medi, ma bisogna avere l'orecchio fine per accorgersene. A volume massimo di utilizzo sono difficili da sopportare (il che è un bene), e i bassi, specialmente in certe canzoni fanno vibrare molto di più tutta la struttura delle cuffie. Alcune canzoni, come Driver dei Pendulum, diventano insostenibili anche con volume al 50%, figuriamoci spingendosi al 100%. E attenzione, il bello è che l'audio non viene minimamente distorto dal volume. Su PC, anche con audio di sistema al 20%, si riescono a distinguere bene tutti i suoni e ad apprezzare le sfumature.

I dati tecnici le collocano a fianco di tantissime cuffie gaming in circolazione, ma la possibilità di mettere mano all'equalizzazione fa sì che la resa sia anche più soddisfacente di modelli equivalenti. Quanto detto finora si adatta ai due casi d'uso senza fili, ovvero via trasmettitore Wi-Fi o via Bluetooth. In modalità cavo AUX la resa complessiva è più piatta: viene meno l'equalizzazione, ma non è un grosso dramma. Potete infatti affidarvi a programmi o app che svolgano una funzione simile a quella dell'app Logitech.

Lato gaming, si può sfruttare l'audio spaziale su PC e su Xbox con Windows Sonic. Sono compatibili anche con Dolby Atmos, ma non ho avuto modo di testarle in tale modalità d'uso. Buona la spazialità del suono, anche senza l'uso di "aggiunte" software (come appunto Windows Sonic). Il fatto di poter favorire certe sonorità o di dare priorità al suono di gioco o quello della chat vocale è un gran bel valore aggiunto.

Da segnalare necessariamente che connetterle via Bluetooth al telefono può anche servire per rispondere alle telefonate mentre giocate su Console o PC. Molto, molto comodo. Come cercavo di dirvi, le Astro A30 sono davvero uno strumento a 360° pensato per l'ascolto di musica, per i contenuti multimediali, per telefonare o fare video call, e per giocare un po' ovunque. E per essere cuffie gaming non si percespisce nemmeno quella classica preminenza verso i suoni bassi che può poi "rovinare" l'ascolto di contenuti diversi dagli sparatutto in prima persona. Concludo ricapitolando quanto detto finora: buona resa sonora, migliore di quella che mi aspettassi e in linea con quella di altri prodotti Astro, ma non all'altezza di un audiofilo. Quest'ultimo rivolgerà comunque la sua attenzione a prodotti drasticamente diversi da questo.

Buone le performance di entrambi i microfoni. Ovviamente quello integrato nelle cuffie è peggiore e pensato appunto per le chiamate telefoniche classiche e poco altro.

Quello ad archetto ha una qualità superiore e una resa audio discreta. Non è all'altezza dei microfoni BLUE che troviamo sulle cuffie Logitech G, ma non è affatto male, anzi. Non ci registretete un podcast, ma i vostri compagni di squadra (o i colleghi in call) vi sentiranno bene, senza distorsioni o artefatti. Inoltre la possibilità di regolare il rientro in cuffia (di entrambi i microfoni) tramite app è una funzione che può davvero tornare utile, sia in gioco che negli ambienti pubblici, dove isolarsi del tutto non è sempre raccomandabile. Anche i preset audio (Basso per ambienti domestici, Medio per streaming e ambienti di viaggio, Alto per tornei e ambienti rumorosi) torna utile per migliorarne in qualche modo la resa.

Sulla carta, la batteria integrata nelle Astro A30 permette di arrivare a qualcosa come 27 ore di uso continuato. Una stima confermata dai nostri test. In circa 4 ore di utilizzo continuativo (e stressandole a dover con volumi alti, equalizzazione, microfono) la batteria è scesa del 15% circa.

Con il Bluetooth la situazione migliora leggermente. Non male in definitiva. Giusto per un confronto, le Pulse 3D fanno appena 10 ore, le Logitech G435 circa 18 ore e le Razer Barracuda X 20 ore.

Le Astro A30 si fanno pagare. In Italia si parla di un prezzo di listino di 269€. Si trovano a qualcosina meno su Amazon, ma la fascia di prezzo rimane quella. Se non ci fosse la distinzione tra modello PlayStation e Xbox sarebbe anche meglio, ma non si può avere tutto dalla vita. Tanto? O prezzo giusto? Una via di mezzo. Si pagano la qualità costruttiva, quella audio, la possibilità di uso senza fili (anche in Bluetooth), la personalizzazione via software e quella hardware.

Di alternative è pieno il mercato, ma qui si trovano delle caratteristiche difficili da trovare altrove, compreso un look giovanile e originale che salta subito all'occhio.

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ASTRO A30 Wireless si sono dimostrate un gran bel prodotto. Sono cuffie gaming, ma sanno adattarsi a tutti gli scenari d'utilizzo possibile. Ottima la personalizzazione della resa dell'audio e dei microfoni da app, e ottima anche la possibilità di connetterle in 3 modi diversi a un po' tutti i dispositivi di intrattenimento e non. E poi a livello di design portano una ventata di freschezza in un mercato caratterizzato quasi unicamente da modelli neri o comunque poco "allegri". Il prezzo però è salato, e il fatto che il trasmettitore, a seconda della versione, sia compatibile solo con una versione di console è un po' un limite.

Comode e solide Look giovanile e originale Audio personalizzabile da app Doppio microfono con possibilità di riverbero Buona autonomia

Via jack audio suono piatto Il joystick non funziona a dovere Prezzo alto Mancano gli accessori da abbinare sullo store

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